Piccardo Marcello

Marcello Piccardo nasce a Genova nel 1914. Negli anni Trenta si trasferisce a Como nella cascina "Tocia" a Monte Olimpino che, nel periodo dei bombardamenti, diventa il luogo sicuro che custodisce i quadri dei pittori astratti di Milano ed in seguito, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, un laboratorio sperimentale di cinematografia in cui confluiscono intellettuali ed artisti quali Lucio Fontana, Bruno Munari, Luigi Veronesi, Mario Soldati.
Nel 1945 comincia ad occuparsi di cinema d'animazione per passare poi, nel 1950 con la RAI, alla televisione. Nel 1956 viene espulso dalla RAI insieme ad altri intellettuali come Umberto Eco e Gianni Vattimo con l'accusa di comunismo. Nel 1963 realizza, insieme all'amico Bruno Munari, film e documentari di ricerca per aziende quali la Fiat, l'Olivetti, la Tissot, l'Omega, La Rinascente e per il Centro internazionale di Arte e Costumi, la Allmark Gallery di New York, esplorando con il cinema di ricerca i confini della comunicazione grafica e audiovisiva. Produce contemporaneamente anche alcuni cortometraggi, premiati in importanti rassegne anche internazionali.
La proposta di Piccardo negli anni Sessanta è quella di mettere i bambini dietro la macchina da presa, spingerli a scrivere la sceneggiatura e i dialoghi, usare la strumentazione tecnica. Nasce così un libro, "Il cinema fatto dai bambini", ed insieme ad esso la Cineteca di Monte Olimpino con tanti piccoli film realizzati dai bambini de "La Nostra Famiglia" o da altre scuole, iniziativa apprezzata da pedagogisti ed educatori, ma anche dai critici della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Sia nell'ambito televisivo, che nell'animazione, che nella grafica, Piccardo è stato un instancabile innovatore, capace di esprimersi in maniera polivalente, un creativo nel senso più ampio del termine.
Piccardo muore a Como nel 1999.

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