Boetti Alighiero

Alighiero Fabrizio Boetti nasce il 16 novembre del 1940 a Torino.
Dopo aver trascorso qualche tempo in Provenza raggiunge Parigi, dove si esercita all'incisione. Tornato a Torino si dedica al lavoro di incisore e allo stesso tempo a grandi disegni a china nera su cartone. Due anni dopo passa all'oggetto tridimensionale con materiali non pittorici, e partecipa a tutte le collettive di arte povera.
Nel 1968 Boetti realizza il fotomontaggio Gemelli, e da questa doppia immagine di se stesso, qualche anno più tardi, deriverà la nuova firma Alighiero e Boetti. L'anno successivo si dedica ai lavori seriali Viaggi postali e Il romanzo dei grandi fiumi, abbandona l'arte povera e in campo artistico fa un'inversione di marcia.
Il viaggio in Afghanistan avviene nel 1971, e in seguito vi ritornerà molto spesso. A Kabul fa ricamare due pezze di stoffa con due date: quella presunta della propria morte e il centenario della propria nascita. E' l'inizio dei lavori a ricamo. Successivamente farà ricamare la mappa del mondo, colorata secondo le bandiere nazionali. In questo periodo Boetti affida ad altre persone non solo l'esecuzione dei suoi lavori, ma talvolta anche l'aspetto teorico per i "lavori aperti", vale a dire quelle sue opere che necessitano di un aggiornamento, quale ad esempio la mappa del mondo, in molte versioni secondo il cambiamento di confini e bandiere dei vari Stati.
Negli anni settanta espone a New York, città in cui soggiornerà per un lungo periodo con la famiglia.
Dal 1980 al 1981 Boetti collabora con il quotidiano Il Manifesto: ogni giorno un'immagine, segno o disegno in bianco e nero e trova nel giornale la propria naturale vocazione, creando così una fruizione seriale da non-opera.
Negli anni Novanta, parallelamente ai lavori di piccolo formato realizzati strettamente in prima persona, dà vita a opere di dimensioni cospicue (invenzioni concettuali precedenti), che implicano altre mani, molto tempo e una organizzazione quasi manageriale. Nel 1993 nel museo olandese di Sonsbeek viene collocata la sua scultura - fontana, intitolata Autoritratto.
Alighiero Boetti muore a Roma il 24 aprile 1994.

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