Lissitzky El

Nasce a Polsinok (nella provincia russa di Smolensk) nel 1890.
Tra il 1909 e il 1914 studia ingegneria presso la Technische Hochschule di Darmstadt. Lo scoppio della prima guerra mondiale accelera il suo rientro in Russia, dove insieme a Marc Chagall lavora all'illustrazione di libri per l'infanzia. Nel 1916 consegue il diploma di ingegneria e architettura presso l'università di Riga. Con la rivoluzione del 1917 partecipa ai fermenti rinnovatori dell'arte sovietica, collaborando alla decorazione delle strade moscovite promossa dall'IZO (la sezione figurativa del commissariato dell'istruzione)
Nel 1919 viene invitato da Marc Chagall assieme a Kazimir Malevicha a far parte della Scuola Popolare di Arte di Vitebsk, dove diventa docente di architettura e grafica. Nello stesso anno esegue il suo primo Proun (acronimo russo per "progetto per l'affermazione del nuovo", secondo una definizione data dallo stesso artista, una sorta di stazione di interscambio tra pittura e architettura) e costituisce il primo nucleo del gruppo Unovis. Nel 1920 diventa membro del Inkhuk (Istituto per la cultura artistica) di Mosca e disegna il suo libro Pro dva kvadrata. L'anno seguente insegna presso il Vkhutemas insieme a Vladimir Tatlin e diventa membro del gruppo Costruttivista che nel 1922 espone alla "Erste russische Kunstausstellung" presso la galleria van Diemen a Berlino. Durante questo periodo collabora insieme a Ilya Ehrenburg al giornale Veshch/Gegenstand/Object e conosce artisti come L.Moholy-Nagy, T.Van Doesburg, L.Mies van der Rohe, H. Richter, e H. Arp, con i quali forma il gruppo "G" .
Nel 1923 crea un ambiente Proun per la grande esposizione d'arte di Berlino ed esegue le suites litografiche che illustrano l'opera di Alerei Kruchenykh e Michail Matiushin. Nel 1924 lavora con Kurt Schwitters alla redazione del periodico Merz chiamato Nasci e, insieme ad Arp, al libro Die Kunstismen. L'anno seguente torna a Mosca dove insegnerà al Vkhutemas-Vkhutein fino al 1930.
A metà degli anni Venti, smette di dipingere per concentrarsi sul design tipografico e sulle esposizioni. Nel 1926 progetta una sala per l'Internationale Kunstausstellung di Dresda e nel 1927 un'altra per il Niedersächsisches Landesmuseum di Hannover. Nel 1939 disegna il famoso pavillon sovietico per la Fiera mondiale di New York.
Spirito eclettico e innovatore, è stato architetto, pittore e grafico, manifestando la sua forza espressiva negli ambiti più diversi, rivelandosi di volta in volta come inventore, pensatore, fotografo, tipografo. Da tutti i suoi lavori emerge l'entusiasmo per le scienze esatte, per l'ingegneria in particolare, per la tecnica contemporanea più in generale.
Il valore dei suoi quadri consisteva, secondo lui, nell'essere descrizioni di visioni tecniche: colori spettralmente chiari, svuotamento della materia, identità di funzione, materia e forma. Tutti i suoi lavori sono favole di un'epoca tecnica a venire, visionarie anticipazioni di forme del futuro, apoteosi di tecnica ingegneristica e possiedono l'irripetibile magia dei tentativi rivoluzionari.
Lissitzky é morto a Mosca nel 1941.

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