Munari Bruno

Nasce a Milano nel1907, ma prestissimo si trasferisce con la famiglia a Badia Polesine, un paesino presso l'Adige, nella campagna veneta. Il paesaggio e i giorni passati qui saranno per l'artista un serbatoio di esperienze.
Nel 1926 a 18 anni, Munari arriva a Milano e inizia a lavorare nello studio dello zio ingegnere. In questo stesso anno l'artista conosce i futuristi milanesi, Balla e Prampolini, che lo influenzeranno molto, soprattutto per quanto riguarda l'idea di "ricostruzione futurista dell'universo".
Negli anni Trenta si dedica alla pittura, influenzato soprattutto dai futuristi, nonostante accolga e risenta delle altre correnti artistiche del periodo. Sebbene si possano cogliere dei rimandi, é difficile trovare profonde affinità tra l'artista e i vari movimenti con cui entra in contratto, poiché Munari riduce tutto entro il proprio sistema di fare arte.
Uno dei temi centrali della sua opera é la macchina, argomento caro ai futuristi, ma che egli svilupperà lungo l'arco di tutta la sua attività artistica. Celebri sono le sue Macchine inutili, costruzioni dl tutto astratte che si compongono e si ricompongono continuamente, sospese o appoggiate a terra.
Durante questo periodo Munari lavora anche come grafico e pubblicitario, e nel 1930 apre uno studio di grafica in collaborazione con Riccardo Ricas. Negli anni successivi intensa é la sua collaborazione con le case editrici Einaudi, Bompiani e Editori Riuniti.
Nel 1932 a Milano apre la Galleria del Milione, che Munari frequenta e che gli da la possibilità di conoscere e apprezzare l'opera di Mondrian, in cui scopre la totale valenza strutturale di tutti gli elementi. Dal 1939 al 1945 lavora come grafico presso la Mondadori ed inizia a pubblicare i primi libri per bambini.
Nel 1947 a Milano i suoi lavori entrano a far parte di una grande rassegna d'arte concreta a fianco alle opere di Klee, Kandisky, Arp, Licini, Veronesi ed altri. L'anno successivo, assieme a Soldati, Dorfles e Monnet, fonda il Movimento d'Arte Concreta, MAC, che raccoglie i migliori concretisti italiani. Conclusa dopo circa dieci anni l'esperienza del MAC, si dedica con più assiduità all'industrial design e contemporaneamente a un approccio matematico dell'arte. Frutto di questo suo interesse é la serie di Negativi positivi.
A partire dagli anni Cinquanta la committenza pubblica e privata si accorge di lui e gli affida realizzazioni di grandi dimensioni. Tra queste Munari predilige realizzare fontane: a Venezia per la Biennale nel 1954, a Milano per la Fiera nel 1961, a Tokyo nel 1961.
In questi anni la sua attività di scrittore si fa più imponente. Attraverso i suoi scritti comunica il suo concetto di arte di tutti: l'artista deve intervenire nella società creando cose che abbiano valore estetico. In questo periodo dipinge con minor continuità e sostituisce questa sua attività con l'industrial design, l'arte programmata e la speranza di un nuovo incontro con il pubblico attraverso gli oggetti d'arte moltiplicata.
Nel 1962 l'azienda Olivetti sponsorizza la prima mostra di arte programmata. Munari spera che nascano le condizioni per il lancio di una nuova figura d'artista che sappia colmare il distacco tra ricerca visiva ed il pubblico. É di questo periodo la realizzazione dei multipli, oggetti progettati col metodo del design di ricerca. Il multiplo é un prodotto industriale, a basso prezzo, che deve contribuire ad allargare la conoscenza estetica ad un pubblico più vasto.
Dagli anni Sessanta si occupa soprattutto dei bambini, della conservazione e dello sviluppo della loro creatività, progettando per loro libri e giocattoli. Nel 1953 vince il Compasso d'Oro per la realizzazione di un pupazzo in gommapiuma armata non rigida. Nei suoi progetti Munari tiene conto di tutti i sensi del bambino. I giocattoli e giochi da lui realizzati sono spesso "non finiti", perché devono essere completati e modificati da chi li usa per una partecipazione attiva.
Un ulteriore passo avanti nella ludopedagogia, la pedagogia attraverso il gioco, é compiuto da Munari con l'organizzazione di laboratori per bambini (il primo laboratorio é realizzato nel 1976 presso il museo di Brera a Milano). Questi laboratori per bambini sono oggi operativi in diverse parti del mondo.
Munari muore a Milano nel 1998.

Acqua

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Un libro per ragazzi che è un omaggio all'acqua, elemento indispensabile in tutte le sue varie forme e funzioni.

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