Spiegelman Art

Nasce a Stoccolma nel 1948.
Figlio di ebrei polacchi emigrati negli Stati Uniti dopo l'internamento nel campo di sterminio di Auschwitz, cresce e studia a Rego Park, NY, frequentando la scuola d'arte e disegno e trascorre due anni e mezzo presso l'Harper College e la SUNY di Binghamton. La madre muore suicida nel 1968 e in quello stesso anno il giovane Spiegelman passa un mese in un istituto psichiatrico a Binghamton. Nel 1963 comincia a pubblicare in proprio, con una tiratura di cinquanta esemplari, una rivista satirica "Blasé" .
Nel 1967 scrive il primo saggio sull'estetica dei fumetti : Master Race: the Graphic Story as an Art Form .Nel 1973 viene pubblicato su "Funny Animals 1", un fumetto di tre pagine dal titolo Maus, la cui storia racconta le vicende vissute dai propri genitori coinvolti nella tragedia dello sterminio degli ebrei operata dal nazismo. Fabrizio lo Bianco scrive: "per raccontare questa storia egli fa una scelta che ha la stessa forza e, evidentemente, lo stesso significato dell'uso deliberato del bianco e nero da parte di Steven Spielberg nel film Schindler's list. Anche Spiegelman sceglie il bianco e nero, con un segno volutamente minimalista ma quanto mai efficace nel mostrare ciò che è essenziale alla narrazione per immagini e assolutamente impermeabile a qualsiasi tentazione autocommiserativa.
Per far sì che il messaggio sia ancora più diretto, utilizza un'antica figura retorica, da favola esopiana: i nazisti sono gatti, gli ebrei sono topi". A San Francisco, dove si trasferisce tra il 1971 e il 1975, fonda, insieme a Bill Griffith la rivista di fumetti "Arcade". Di ritorno a New York collabora come illustratore con il "New York Times", il "Village Voice" e "Playboy". Nel 1982, sulla rivista "Raw", fondata nel 1980 dallo stesso Spiegelman insieme alla moglie Françoise Mouly, compare il primo capitolo di Maus. "Raw", che costituisce un punto d'incontro per artisti di fama internazionale come Gary Panter, Charles Burns, Joost Swarte o Jacques Tardi, esce in otto numeri tra il 1980 e il 1986, poi, in formato ridotto, tra il 1989 e il 1991.
Nel 1986 la Pantheon Books pubblica il primo volume di Maus, tradotto in venti lingue, e nel 1991 il secondo. Nel 1992 l'opera ottiene , ed è la prima volta che accade per un fumetto, il premio Pulitzer. Negli anni Novanta Spiegelman comincia a collaborare con "The New Yorker" illustrandone, specie a partire dal 1993, diverse copertine. Nel 1995 illustra The Wild Party da un libro di Joseph Mancure March scritto nel 1928 e, nello stesso anno, riceve dalla SUNY Binghamton il dottorato in lettere ad honorem. Nel 2001 ha realizzato come librettista e sceneggiatore una "Comics Opera" dal titolo Crime Does Not Pay.
Attualmente vive e lavora a Manhattan.

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